13° Appuntamento di “ITINERARI MUA” – MUSEO CIVICO SAN FRANCESCO (Montone) : “Le terre di Andrea ForteBraccio”

Il complesso museale di San Francesco a Montone, ospitato presso la chiesa di San Francesco, è costituito dalla pinacoteca e dal MuMO Museo di Montone Terra di Braccio, percorso multimediale alla scoperta dei luoghi di Braccio.

“Il complesso museale ha sede nella chiesa e nel convento di San Francesco. Da un monumentale chiostro si accede all’interno della chiesa, dove sono conservate tracce di affreschi risalenti al XIV-XVI secolo. La Pinacoteca ospita, tra le opere più prestigiose, il gruppo ligneo del XIII secolo rappresentante la Deposizione e il gonfalone di Bartolomeo Caporali raffigurante la Madonna della Misericordia.”

CHIESA DI SAN FRANCESCO 

Fondata intorno al 1300, la sua tipologia è quella tipica delle architetture degli Ordini mendicanti: forme semplici e lineari, unica navata con abside poligonale, copertura a capriate. La chiesa rappresenta il nucleo centrale del museo, conservando al suo interno numerosi affreschi prevalentemente a carattere votivo. I brani sopravvissuti degli affreschi più antichi (XIII Secolo) fanno pensare che subito dopo l’edificazione della chiesa si pose mano ad un ampio intervento decorativo. Gli esiti più alti della decorazione della chiesa spettano però al secolo successivo, quando l’edificio divenne la chiesa di famiglia dei Fortebracci che generosamente contribuirono al suo abbellimento, fornendola di altari, suppellettili e dipinti.

Nella chiesa sono presenti anche pregevoli opere lignee, quali il bancone dei magistrati con motivi ad intarsio ispirati alle “grottesche”, il coro ligneo e il pulpito.


PINACOTECA COMUNALE

La raccolta comprende un gruppo di dipinti datati tra il XVI e XVIII secolo, provenienti dalle chiese di Montone, testimoni dei rapporti del borgo con Perugia e Città di Castello. La Deposizione lignea è tra le opere di maggior pregio. I quattro componenti di cui è composta facevano forse parte di un gruppo di cinque figure, con Cristo, la Vergine, San Giovanni Evangelista, San Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo. Fra le tele seicentesche la più notevole è quella raffigurante Sant’Antonio di Padova con il Bambino.

La nuova sezione archeologica, infine, raccoglie testimonianze di un ritrovamento di una villa romana nei pressi di Santa Maria di Sette del II secolo d.C: Gli ultimi scavi hanno portato alla luce numerosi frammenti di tegole e coppi, pezzi di dolia e di anfore, frammenti di ceramica nera, una bella moneta d’argento, tessere di mosaico in marmo nero. Dai dati raccolti si può pensare che si trattasse di una villa servile di dimensioni medio-grandi, che si sviluppava a mezza costa con una serie di terrazzamenti e di proprietà di un ricco ed illustre personaggio di cui purtroppo non si conosce il nome.

SEZIONE ARCHEOLOGICA 

La sezione archeologica raccoglie testimonianze di un ritrovamento di una villa romana nei pressi di Santa Maria di Sette del II secolo d.C. Gli ultimi scavi hanno portato alla luce numerosi frammenti di tegole e coppi, pezzi di dolia e di anfore, frammenti di ceramica nera, una bella moneta d’argento, tessere di mosaico in marmo nero. Dai dati raccolti si può pensare che si trattasse di una villa servile di dimensioni medio-grandi, che si sviluppava a mezza costa con una serie di terrazzamenti e di proprietà di un ricco ed illustre personaggio di cui purtroppo non si conosce il nome.


MADONNA DELLA MISERICORDIA, BARTOLOMEO CAPORALI (1482)  

La Madonna della Misericordia, completamente restaurata, opera di Bartolomeo Caporali, fu realizzata su committenza del Convento dei Francescani ed è datata 1482. Senza dubbio è l’opera pittorica più rilevante della raccolta e rappresenta la sintesi perfetta tra i canoni pittorici toscani e quelli tipicamente umbri, unendo l’uso del fondo-oro con le rappresentazioni paesaggistiche.

Si tratta di un tipico gonfalone contro la peste, che rientra nel genere di quelli realizzati nel XV secolo, la Vergine della Misericordia protegge, infatti, i fedeli con il proprio mantello dalle frecce che simboleggiano le sciagure scagliate da Cristo giudice, nella terra; uno scheletro con la falce, immagine della morte, allude agli effetti nefasti della peste.

Oltre ai santi rappresentati a sinistra che sono: Sebastiano (protettore antipeste), Francesco, Biagio (protettore della gola e dei cardatori di lana) e Giovanni Battista  compaiono a destra invece Nicola (protettore dell’ordine francescano, mercanti e commercianti) Bernardino (santo francescano importante assieme a sant’Antonio da Padova, nonché protettore degli ammalati ai polmoni), Gregorio (cui è dedicata la Pieve) e Antonio di Padova (il santo taumaturgo dei Francescani)..

GRUPPO SCULTOREO LIGNEO DELLA DEPOSIZIONE 

Crocifisso, Madonna, san Giovanni, san Giuseppe d’Arimatea, 1260-1270.

Provenienti dalla pieve di San Gregorio, le quattro sculture sono quanto rimane di un gruppo di Deposizione dalla croce, sicuramente comprendente anche la figura di Nicodemo oggi dispersa. È certa l’esposizione di gruppi simili nelle cerimonie di culto che culminavano nel Venerdì Santo ed è anche provata la loro presenza in funzione drammatica nello svolgimento delle Sacre Rappresentazioni della Passione all’interno e, più spesso, all’esterno delle chiese.


ORARIO DEL MUSEO : Martedì/Mercoledì/Giovedì – CHIUSO. Venerdì/Sabato/Domenica (10.30 – 13.00 / 15.30 – 17.00)

🎫 Biglietto Intero – 5,00 EURO – 🎫 Ridotto A – 4,00 EURO (Gruppi di almeno 15 persone, convenzionati, over 65)

🎫 Biglietto Ridotto B – 2,00 EURO (Ragazzi tra 6 e 14 anni)

Gratuito: bambini fino a 5 anni, residenti, soci ICOM, giornalisti accreditati , scolaresche e ragazzi che effettuano attività didattica, guide turistiche abilitate.

Sarà possibile visitare all’interno dell’ex chiesa, la mostra temporanea TUTTO T’ORNA di Luca Morganti, inaugurata sabato 28 Settembre.