VINCENZO CECCHINI: Il colore sospeso (Rocca di Umbertide, 7 ottobre / 5 novembre)

Vincenzo Cecchini, uno dei maggiori esponenti della Pittura Analitica, presenta in questa mostra un percorso completo, dai suoi primi lavori degli anni sessanta fino alle realizzazioni più recenti. 
La mostra, intitolata “Il colore sospeso”, indaga il ruolo del segno cromatico, a volte deciso altre sfumato, sempre delicatissimo e lieve, che Vincenzo Cecchini sperimenta nella sua opera fin dagli inizi. 
Personalità multiforme e creativamente irrequieta, Cecchini rappresenta ancora oggi un’avanguardia pittorica di primo piano, dove la traccia semantica si perde dando luogo a spazi sospesi frutto di un’incessante ricerca interiore.
L’uso attento dei materiali più diversi, dalla formica estroflessa all’acetato, dalla fotografia al colore puro, nel corso dei decenni porta l’artista alla sperimentazione delle infinite possibilità espressive di una pittura che nasce autoreferenziale, per poi aderire, forse inconsapevolmente, al movimento analitico con forti connotati concettuali. Nell’opera di Vincenzo Cecchini, infatti, è fondamentale il ruolo del processo, dove il rapporto tra identità e differenza, tra originale e replica, trova un’acuta analisi attraverso una ripetizione che si fonda sull’errore capace di estromettere e, al contempo, rafforzare il valore dell’autenticità. In questa profondità concettuale, che mai ha intaccato la capacità esecutiva delle opere, si riconosce la qualità dell’indagine intellettuale e il ruolo spirituale che assume il gesto pittorico: percorrere idealmente, con la sperimentazione diretta della materia e l’accostamento incessante di materiali, l’approccio primitivo dell’Uomo verso ciò che lo circonda, raccontando attraverso di esso la propria storia. Per Cecchini ciò che parla è l’opera. 

Curatori dell’evento sono il critico Giorgio Bonomi, da decenni uno dei principali studiosi dell’arte analitica, e Giorgio T. Costantino, esperto curatore che da molti anni segue la ricerca di Vincenzo Cecchini contribuendo alla recente rivalutazione della sua opera.

La mostra verrà inaugurata sabato 7 ottobre alle ore 17 e sarà visitabile fino al 5 novembre (festivi compresi) nel seguente orario:
Martedi 16.30-18.30 Mercoledi e Giovedì 10.30-12.30 / 16.30-17.30
Venerdi sabato e domenica 10.30-12.30/ 16.30-18.30.
Lunedì chiuso

SOTTO LO STESSO CIELO (Rocca di Umbertide, 2 settembre – 1 ottobre)

La mostra Sotto lo Stesso Cielo ruota intorno al concetto di senso del sacro in tutte le sue declinazioni e sulla necessità da parte dell’Arte di prendere una posizione che permetta di pensare oltre all’esteriorità da ipermercato dell’epoca attuale per porre le basi verso altre ripartenze, più idonee a rispondere al bisogno di verità dell’uomo contemporaneo.

Partendo da presupposti e da esperienze eterogenee, chi da una visione più laica, chi da una più esplicitamente spirituale e cristiana, gli artisti in mostra sollecitano il visitatore a riflettere sulla centralità del Sacro in tutte le sue manifestazioni, in un momento storico particolarmente drammatico di imbarbarimento e di decadimento che sembra essere irreversibile.

L’uomo contemporaneo è il risultato dei suoi esercizi despiritualizzati orientati dalle leggi di mercato che hanno prodotto una crisi della civiltà moderna che ora deve fare necessariamente i conti con i problemi fondamentali dell’umanità. Allora da dove ripartire se lo spazio interno dell’uomo crolla a causa dell’enorme vantaggio dell’esteriorità, dell’apparire, del fuori, che ha prodotto probabilmente lo smarrimento dell’anima? Gli artisti con le loro opere ci indicano diverse modalità. La necessità che emerge sta nella bellezza di una sfida esistenziale che faccia della propria esistenza e dell’esercizio dell’Arte un modo di vivere attivo, che permetta di smascherare quei meccanismi di un presente caratterizzato sempre più dalla presa di controllo dell’intero processo di costruzione del simbolico e dello spirituale che appartiene alla sfera emotiva e più profonda dell’umano sentire.

La mostra verrà inaugurata alla presenza degli artisti sabato 2 settembre, ore 18, e sarà visitabile fino a domenica 1 ottobre cole seguente orario:
da martedì a giovedì, 10.30 / 12.30 – 16.30 / 17.30;
da venerdì a domenica, 10.30 / 12.30 – 16.30 / 18.30;
lunedì chiuso.

ARTURO VERMI : dal segno alla felicità (Rocca di Umbertide, 5 / 27 agosto 2023)

ARTURO VERMI : dal segno alla felicità

A cura di Simona Bartolena in collaborazione con Giorgio Bonomi

Rocca di Umbertide – Centro per l’Arte Contemporanea,  5 / 27 agosto 2023

 

Inaugurazione: sabato 5 agosto 2023, ore 17.30

 

ORARIO DI APERTURA:

da Martedì a Giovedì, 10.30 / 12.30 – 16,30 / 17.30;

da Venerdì a Domenica 10.30 / 12.30 – 16,30 / 18.30;

Lunedì chiuso.

 

Evento realizzato in collaborazione con Archivio Arturo Vermi, Leogalleries e Ponte43.

 

 

 

Smettiamo di sentirci colpevoli di essere felici, siamo colpevoli di non esserlo!”  (Arturo Vermi)

Arturo Vermi nasce a Bergamo il 26 marzo del 1928. Dopo il trasferimento a Milano, ancora giovanissimo, si avvicina alla pittura da autodidatta, realizzando opere di matrice espressionista. La sua prima mostra, nel 1956, è ospitata nel Centro Culturale Pirelli, l’azienda per cui all’epoca lavora come operaio. Progressivamente, anche grazie alla frequentazione degli ambienti di Brera, la sua pittura si dirige verso uno stile di ambito informale. Dopo un soggiorno di due anni a Parigi, nel 1961 rientra a Milano e fonda con gli artisti Agostino Ferrari, Ugo La Pietra, Ettore Sordini, Angelo Verga e il critico e scrittore Alberto Lucia il Gruppo del Cenobio, con l’intenzione di rinnovare i codici di scultura e pittura. Risalgono a questo periodo i suoi primi Diari. La sua ricerca nel segno proseguirà poi con le Presenze e le Marine. Tra i protagonisti del vivacissimo clima culturale del quartiere di Brera, Vermi frequenta anche le Botteghe di Sesto, altro luogo di riferimento delle avanguardie artistiche dell’epoca. Nel 1967 l’amicizia con Lucio Fontana si consolida e Vermi approfondisce con lui quel concetto di spazio che sarà poifondamentale nella sua ricerca futura, quando la dimensione cosmica prevale, in opere quali le Piattaforme e 100.000.000 di anni luce, Il 1975, definito da Vermi anno “Lilit”, è di fondamentale importanza per l’elaborazione della sua “proposta di felicità” espressa nel primo numero dell’“Azzurro”, rivista pensata per contenere solo buone notizie, che vedrà un secondo numero, distribuito alla Biennale di Venezia, nel 1978. Risale allo stesso periodo il “Manifesto del disimpegno”. Nel 1980 progetta e incide le Sequoie, sorta di tavole dei comandamenti che, l’anno successivo, durante un viaggio in Egitto con Antonio Paradiso e Nanda Vigo, restituirà simbolicamente a Mosè sul monte Sinai. Negli anni successivi nascono i Colloquie il ciclo Luna-Terra-Sole, che spingono l’artista a riavvicinarsi alla figurazione. La sua ricerca della felicità lo porta a identificare nell’orologio una delle cause principali dei mali dell’umanità. Progetta quindi L’Annologio, un “misuratore di tempo più umano” che si basa sullo scorrere delle stagioni, ma propone anche riflessioni, ancora tristemente attuali e sensibilmente in anticipo sui propri tempi, sulle condizioni del nostro pianeta con opere e azioni quali Com’era bella la Terra. Arturo Vermi muore a Paderno d’Adda (Lecco) il 10 ottobre 1988.

3ARTISTE CINQUE (Rocca di Umbertide, 8 / 30 luglio 2023)

La mostra, a cura di Giorgio Bonomi e Lara Caccia, continua la serie di esposizioni dedicate ad artiste di genere femminile iniziata nel 2016. Anche questa volta vengono proposte tre artiste che operano con diverse poetiche e differenti tecniche: Caterina Ciuffetelli è pittrice, Cristina Russo è scultrice, Paola Vianale realizza collage. Con tre “personali” queste artiste, provenienti da varie parti d’Italia, offrono uno spettro ampio dell’arte contemporanea, dall’astrazione all’arte concettuale, dalla installazione al collage.

Caterina Giuffetelli è nata a L’Aquila nel 1956 e vive a Terni. Il suo lavoro si distingue per la continua sperimentazione: utilizza vari materiali, dalla corda al filo, alla stoffa, dal gesso all’intonaco, dalla sabbia alla carta, dalla fotografia alla lana di pecora, dalla foglia d’oro al polistirolo, all’alluminio, al cellotex. Si tratta di materiali poveri, molti di utilizzo industriale, che vengono tagliati, manipolati e assemblati, senza mai però dimenticare il “quadro” che si presenta “pittorico” anche se non vengono usati i colori direttamente infatti sono le carte e le materie che sono colorate.

Cristina Russo nasce a Catanzaro nel 1986 e vive a Bologna. Dopo gli studi scientifici in Biologia, frequenta l’Accademia di Belle Arti. Si avvicina al mondo artistico dapprima in ambito musicale, poi in quello delle arti visive ricercando un equilibrio tra arte e scienza, e attratta fortemente dalla natura, non solo in quanto fonte di ispirazione, ma soprattutto in quanto dimensione da rivalutare, lavora sulla connessione dell’essere umano con le forme di vita circostanti. Così, accanto a “sculture”, realizzate con materiali naturali (terracotta, stoffe, estratti vegetali eccetera), esegue installazioni sempre con materiali naturali, quali rami e foglie.

Paola Vianale è nata a Pescara nel 1963 e vive tra la città abruzzese e Roma. Dopo una vita passata come manager nelle telecomunicazioni si dedica all’arte ottenendo subito notevoli risultati. Ha scelto il collage come suo mezzo espressivo. Con carte, fotografie ed altro “taglia” e assembla costruendo visioni, ora di architetture (di preferenza moderniste) ora di immagini astratte. Le immagini dimostrano un equilibrio compositivo e cromatico misurato, armonico anche quando gli elementi della rappresentazione sembrano deflagrare.

La mostra si inaugura sabato 8 luglio alle ore 17 e sarà visitabile fino al 30 luglio col seguente orario:
la mattina da martedì a domenica 10.30 / 12.30;
il pomeriggio da martedì a giovedì 16.30 / 17.30, da venerdì a domenica 16.30 / 18.30;
lunedì chiuso.

MOSTRA / EXHIBITION (Rocca di Umbertide – Centro per l’Arte Contemporanea, 3 giugno / 2 luglio 2023)

A partire dal Settecento l’Italia è stata meta privilegiata di giovani artisti e letterati stranieri, che nel corso dei loro “Grand tour” di formazione visitavano il nostro paese per conoscerne e assorbirne la storia e la cultura. Anche l’Umbria, con il suo paesaggio e la sua arte, rientrava a pieno titolo in questo itinerario: basti pensare alle testimonianze scritte che hanno lasciato giganti della letteratura come Goethe e Byron. Sebbene questa pratica sia ormai scomparsa da tempo, anche oggi la nostra regione per la bellezza della sua natura rimane uno dei luoghi preferiti in cui numerosi artisti provenienti da tutto il mondo decidono di vivere, facendone la loro fonte di ispirazione.
In questa evento espositivo curato da Emanuela Ricciardi ed allestito alla Rocca di Umbertide sono presenti opere di 12 artisti internazionali che nella loro “Dichiarazione” scrivono di come siano rimasti affascinati da questa terra che li ospita e di quanto, direttamente o indirettamente, l’Umbria abbia influenzato e continui a influenzare il loro lavoro. Nei suggestivi spazi della trecentesca fortezza sono esposte opere di Laura Bradley, Sarah Bradpiece, Caren Canier, Alan Feltus, Joseph Feltus, Tobias Feltus, Nina Gehl, Dan Gustin, Lani Irwin, Richard Piccolo, Massimo Pierucci, Langdon Quin.

La mostra sarà inaugurata sabato 3 giugno alle ore 17.30 e sarà visitabile fino al 2 luglio col seguente orario:
la mattina da martedì a domenica 10.30 / 12.30;
il pomeriggio da martedì a giovedì 16.30 / 17.30, da venerdì a domenica 16.30 / 18.30;
lunedì chiuso.

 

Since the eighteenth century Italy has been a privileged destination for young foreign artists and writers, who during their “Grand tours” visited our country to get to know and absorb its history and culture. Even Umbria, with its landscape and its art, was fully part of this itinerary: just think of the written testimonies that have left literary giants such as Goethe and Byron. Although this practice has long since disappeared, even today our region for the beauty of its nature remains one of the favorite places where many artists from all over the world decide to live, making it their source of inspiration.
In this exhibition curated by Emanuela Ricciardi and set up at the Rocca di Umbertide there are works by 12 international artists who in their “Declaration” write about how fascinated they were by this land that hosts them and how, directly or indirectly, Umbria has influenced and continues to influence their work. In the evocative spaces of the fourteenth-century fortress, works by Laura Bradley, Sarah Bradpiece, Caren Canier, Alan Feltus, Joseph Feltus, Tobias Feltus, Nina Gehl, Dan Gustin, Lani Irwin, Richard Piccolo, Massimo Pierucci, Langdon Quin are exhibited.

The exhibition will be inaugurated on Saturday 3 June at 17.30 and will be open until 2 July at the following times:
in the morning from Tuesday to Sunday 10.30 / 12.30;
in the afternoon from Tuesday to Thursday 16.30 / 17.30, from Friday to Sunday 16.30 / 18.30;
Monday closed.

 

Rocca di Umbertide – 7 (22 aprile / 28 maggio 2023)

La definizione dei sette vizi capitali risale al Medioevo. Nel 2020, Simona Bartolena e Armando Fettolini, curatori del progetto, hanno invitato settanta artisti a interrogarsi sul tema, scegliendo un vizio e provando a rappresentarlo alla propria maniera. Nessuno schema, nessuna regola. Nessun limite di tecnica, linguaggio, stile.

Dopo essere stata presentata nel 2021 al Monastero della Misericordia di Missaglia (LC) e negli spazi del Teatro Binario7 di Monza, questa “collettiva” approda nei suggestivi spazi della Rocca di Umbertide con una selezione di trentaquattro di artisti.

Sono in mostra opere di Claudio Beorchia, Isabella Bettinelli, Raffaele Bonuomo, Gildo Brambilla, Giuseppe Buffoli, Silvana Castellucchio, Elisa Cella, Andrea Cereda, Giovanni Cerri, Chiò, Silvia Cibaldi, Caterina Ciuffetelli, Angela Corti, Umberto Crisciotti, Dellaclà, Federica Ferzoco, Nadia Galbiati, Antonella Gerbi, Alessio Larocchi, Camilla Marinoni, Annalisa Mitrano, Ettore Moschetti, Elena Mutinelli, Giacomo Nuzzo, Lorenzo Pacini, Luciano Pea, Nicolò Quirico, Alex Sala, Silvia Serenari, Giovanni Sesia, Matteo Suffritti, Elisabetta Tagliabue, Matteo Tenardi, Marta Vezzoli.

La mostra si inaugura sabato 22 aprile (ore 17) e sarà visitabile fino al 28 maggio nei seguenti orari:

Martedi –———– / 16.30-18.30

Mercoledi e Giovedì 10.30-12.30 / 16.30-17.30

Venerdi Sabato e Domenica 10.30-12.30 / 16.30-18.30

Lunedi chiuso. Festivi aperto.

UMBERTID’ARTE4 (11 marzo / 16 aprile 2023)

Accanto a nomi di rilievo o emergenti della scena artistica italiana contemporanea che saranno protagonisti della stagione espositiva 2023, la Rocca di Umbertide con la quarta edizione della mostra collettiva Umbertid’Arte vuole dare visibilità ancora una volta ad artisti non professionisti del territorio (per nascita o adozione) che presentano i loro lavori spaziando tra varie forme espressive: pittura, disegno, arti plastiche, fotografia.

La mostra si inaugura sabato 11 marzo alle ore 17 e sarà visitabile fino al 16 di Aprile nei seguenti orari:

Martedì, Mercoledì e Giovedì   10.30 – 12.30 / 16.30 – 17.30

Venerdì, sabato e Domenica   10.30 – 12.30 / 16.30 – 18.30

Lunedì chiuso