11° Appuntamento “ITINERARI MUA” – Oratorio di San Crescentino a MORRA.

Poco distante dal centro abitato di Morra, sviluppatosi attorno alla romanica Pieve di Santa Maria, sorge l’Oratorio di San Crescentino costruito nel 1420 per soddisfare le esigenze di culto dell’omonima Confraternita e ampliato nella forma attuale nel 1507.

L’Oratorio si presenta come un vero scrigno d’arte che custodisce al suo interno un interessante ciclo di affreschi attribuiti a Luca Signorelli e alla sua scuola: La maggior parte della critica colloca l’impresa pittorica tra il 1507 e il 1510. La tradizione vuole che il pittore, spostandosi dalla natia Cortona a Città di Castello per far fronte alle molteplici commissioni di lavoro, si fermasse a Morra, abituale luogo di sosta dei viandanti.

L’edificio presenta una facciata a capanna con un portale sovrastato da una lunetta decorata con un motivo ad intreccio, un’ampia finestra e due finestrelle laterali, aperte nel Seicento. L’interno, coperto a capriate, termina con una bella nicchia finemente scolpita e affrescata dal Signorelli; in alto è rappresentato il Padre Eterno, con in mano il Libro della Vita, tra due bellissimi angeli, Santa Maria Maddalena ed un altro santo. Nella parete sinistra, la grande nicchia in pietra racchiude all’interno l’affresco della Madonna della Misericordia di chiara impostazione pierfrancescana.

In alto sono visibili in stato frammentario: l’Incredulità di San Tommaso, l’Ingresso di Gesù a Gerusalemme, l’Orazione nell’Orto, l’Ultima Cena e la Flagellazione, sicuramente l’affresco più interessante con i bellissimi nudi dei flagellanti. Lungo la parete di destra, in alto, si susseguono altri episodi: la Crocifissione, la Deposizione dalla Croce, la Discesa di Gesù nel Limbo, la Deposizione nel sepolcro e la Resurrezione.

Di questi affreschi la Crocifissione, la Flagellazione e dell’Altare maggiore sono ritenuti opera del maestro, mentre gli altri sono attribuite ai seguaci. Nella nicchia è rappresentata la Madonna di Loreto. L’attuale sagrestia occupa lo spazio del primitivo oratorio quattrocentesco e custodisce tracce di affreschi tardo gotici attribuiti ad un pittore locale d’ispirazione senese-aretina.

Nel 1973 Alberto Burri, vincitore del Premio Feltrinelli per la Grafica, devolse l’intero importo, assegnatogli dall’Accademia dei Lincei, al recupero dell’Oratorio di San Crescentino e al restauro degli affreschi.


Località Morra (20 km da Città di Castello) – 📲 Aperto su prenotazione al 331 5793733 – 075 8554705 – museo@diocesidicastello.it

10° Appuntamento “ITINERARI MUA” – “Rinascimento in Alta Valle del Tevere, percorsi Tifernati”

A Città di Castello Palazzo Vitelli alla Cannoniera è stato splendidamente affrescato intorno alla metà del Cinquecento per volere di Alessandro Vitelli da Cristofano Gherardi da Sansepolcro e da Cola dell’Amatrice, con l’intervento di Vasari. La galleria civica conserva poi opere di Spinello Aretino, Antonio Vivarini […] Pomarancio e Santi di Tito, nonché il magnifico Martirio di san Sebastiano di Luca Signorelli e una delle prime opere di Raffaello Sanzio, il Gonfalone della Santissima Trinità.

Anche il Museo del Duomo custodisce opere testimoni della vitalità artistica che nei secoli ha contraddistinto la città, come la Madonna col Bambino e san Giovannino del Pintoricchio, databile all’ultimo decennio del Quattrocento, un Crocifisso attribuito a Nero Alberti da Sansepolcro e il Cristo in Gloria di Rosso Fiorentino (1528-1530). Del sistema museale ecclesiastico fa parte anche l’Oratorio di San Crescentino di Morra, frazione di Città di Castello, con affreschi di Luca Signorelli e scuola (1504-1507 ca.).


Percorso Vitelli

A questa famiglia di abili politici, capitani di ventura e uomini di chiesa si devono, oltre al Palazzo della Cannoniera, almeno altri tre grandi palazzi: il Palazzo in piazza o all’Abbondanza, nell’antica piazza dei Vitelli, ora piazza Matteotti, il Palazzo a San Giacomo e Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, voluto alla metà del Cinquecento da Paolo e Chiappino Vitelli. Alla committenza Vitelli sono legati anche edifici fuori dal centro storico come la Villa di Garavelle, ora sede del Museo malacologico Malakos.

Le chiese Tifernati

Il percorso continua tra le chiese cittadine come la Basilica Cattedrale dei Santi Florido e Amanzio che porta i segni del rinnovamento cinquecentesco promosso soprattutto dalla famiglia Vitelli. Vale la pena soffermarsi presso le chiese di San Domenico e San Francesco, dove un tempo erano conservate opere di Signorelli e Raffaello, e oggi sono ancora visibili i quattrocenteschi affreschi di Antonio Alberti da Ferrara  e l’Incoronazione della Vergine di Giorgio Vasari (1563), nella seconda.

Proseguendo verso nord, è possibile fare tappa a Pistrino, frazione del comune di Citerna, per ammirare la chiesetta di Santa Maria Assunta, che ospita affreschi rinascimentali di ispirazione o scuola del Perugino.

Andando ancora verso nord si trova il Castello Bufalini, un raro esempio di dimora storica signorile che conserva parte dei suoi arredi, l’archivio di famiglia e l’antico giardino. L’edificio, nato come fortilizio difensivo al confine tra lo stato della chiesa e la Repubblica Fiorentina, venne trasformato nel Cinquecento dall’abate Ventura Bufalini e del fratello Giulio in un palazzo nobiliare: il progetto architettonico venne affidato a Nanni Ongaro e gli affreschi a Cristofano Gherardi da Sansepolcro.

Verso sud a Monte Santa Maria Tiberina, la visita al Palazzo Museo Bourbon del Monte e alla cappella di famiglia nella pieve di Santa Maria Assunta permette di conoscere la storia dei Bourbon del Monte, una famiglia che in età moderna ha dominato i rapporti istituzionali e politici dell’Italia centrale, intesa come Toscana, Umbria e Marche- con il Gran Ducato di Toscana e lo Stato della Chiesa.

Proseguendo ancora verso sud si può arrivare fino a Montone, che tradizione vuole sia stato edificato dalla famiglia Fortebracci. Nel XV sec., Montone vive il suo momento di maggior splendore grazie soprattutto alla figura di Andrea “Braccio” Fortebracci, ovvero Braccio da Montone, uno dei più grandi capitani di ventura italiani, che concepisce il disegno di creare uno Stato unico in Italia centrale con capitale Perugia. Qui si può visitare il Complesso Museale di San Francesco ricco di quadri rinascimentali tra cui spicca la Madonna della Misericordia (1482) di Bartolomeo Caporali.

“TESTE DI LEGNO, Spettacolo di Burattini” – Teatro degli Illuminati (Città di Castello) 19 Gennaio – 16 Febbraio 2025.

Ritorna TESTE DI LEGNO, spettacoli di teatro di figura per tutta la famiglia! Per festeggiare i venti anni della compagnia “PoliTheater” è stato organizzato ad un programma davvero speciale! Il primo appuntamento sarà domenica 19 gennaio alle 17.30 con “Mettici il cuore”, della compagnia pugliese NINA THEATRE, uno spettacolo che sta girando il mondo. Tutti gli eventi si terrannò presso il Teatro degli Illuminati.

L’evento continua il 2 Feabbraio alle ore 17.30 con il ” Teatrino dell’ES ” per lo spettacolo dal titolo “Il Pranzo d’Arlecchino“.

Domenica 9 Febbraio ore 17.30 continua con lo spettacolo  “CRA CRA’ PUNK” della compagnia “FonteMaggiore / Il Laborincolo” .

Ultimo appuntamento Domenica 16 Febbraio ore 17.30 con “Il Buono, lo Gnomo e il Cattivo” della compagnia “Teatro delle 12 Lune”.

Sarà possibile prenotare i biglietti a partire da lunedì al numero 3926467999.

Prezzo biglietto – 5 Euro a spettacolo

9° Appuntamento “ITINERARI MUA” . Archeologia in Alta Valle del Tevere: Tracce e reperti Archeologici.

Gli Umbri erano un antico popolo italico di lingua indoeuropea che si ritiene giunto in Italia nel II millennio a.C., quando occuparono un’area che in epoca classica si estendeva dall’Alta Valle del Tevere fino al mar Adriatico. Tradizionalmente il confine naturale tra la popolazione degli Umbri e degli Etruschi era il fiume Tevere: i primi occuparono l’area a oriente e i secondi quella a occidente.

Lo confermerebbero i numerosi ritrovamenti di epoca etrusca avvenuti nella frazione di Fabrecce a Città di Castello.


Gli Etruschi furono un popolo dell’Italia antica vissuto tra il IX secolo a.C. e il I secolo a.C. in un’area denominata Etruria, corrispondente all’incirca alla Toscana, all’Umbria occidentale e al Lazio settentrionale e centrale.

A partire dal IV secolo a.C. si assiste alla progressiva espansione nella regione dei Romani. Dal I secolo d.C. l’Alta Valle del Tevere entra a far parte della VI regione augustea, l’Umbria, allora comprendente parte delle attuali Marche.

Con la fine dell’Impero, l’Alta Valle del Tevere si trovò nuovamente ad essere una terra di confine tra i Bizantini e i Longobardi.

Un itinerario archeologico in Altotevere può iniziare da San Giustino per visitare in località Colle Plinio i resti della villa di Plinio il Giovane in Tuscis e conoscere la storia di questo insediamento nel Museo archeologico allestito nella splendida Villa Graziani. Una collezione di busti di epoca romana, in parte riadattati nel Cinquecento, si trovano all’interno del Castello Bufalini e facevano parte della collezione di questa importante famiglia. Vale una sosta anche la cripta della chiesa arcipretale, databile al IX sec. d.C., che conserva al suo interno marmi di reimpiego, probabilmente provenienti dalla Villa di Plinio, e decorazioni di epoca altomedievale.


Salendo verso Monte Santa Maria Tiberina, dove è possibile vedere tracce di strade d’epoca romana, sono esposti all’interno del Palazzo Museo Bourbon del Monte reperti che vanno dalla preistoria al periodo longobardo, quando Monte Santa Maria Tiberina assunse la fisionomia di una fortificazione, più precisamente un castrum, posto sul confine del territorio longobardo con il corridoio bizantino.

A Città di Castello, antica Tifernum Tiberinum, la città romana si localizza nell’area meridionale del centro storico, in corrispondenza di un’ansa del fiume Tevere. Nell’isolato compreso tra via Oberdan e via Borgo Farinario sono visibili i resti dell’anfiteatro, risalente al primo secolo d.C. La Pinacoteca comunale conserva una piccola raccolta archeologica: all’ingresso sulla sinistra si trova un sarcofago del III sec. d.C. proveniente dalla frazione di Badia Petroia, mentre, una più ampia sezione sarà presto esposta nel rinnovato allestimento dedicato al museo della città. Nella sala del consiglio nel Palazzo comunale sono esposte epigrafi latine provenienti dall’area urbana e suburbana.

Proseguendo ancora verso sud, e salendo verso la città di Montone, è possibile visitare la sezione archeologica del Museo Civico all’interno del Complesso Museale di San Francesco, la quale custodisce i resti di una villa romana costruita nei pressi di Santa Maria di Sette nel II secolo d.C.

Scendendo ancora più a sud, presso la città di Umbertide, troviamo il Museo civico di Santa Croce.

Presenta un’interessante sezione archeologica: materiali ceramici dall’età protostorica al periodo ellenistico e romano, monete databili al IV-V secolo d.C. provenienti da un insediamento sul Monte Acuto e una stipe votiva con bronzetti di tipo italico del genere schematico a figura umana e animale, (VI-V secolo a.C.).

PRESENTAZIONE del libro ISRAELE PALESTINA con gli autori MARIO CAPANNA e LUCIANO NERI. Sabato 11 Gennaio ore 17.30 – San Sepolcro CasermArcheologica.

SABATO 11 GENNAIO per unire le coscienze contro lo “stupidario della propaganda”, contro la guerra, il colonialismo, le ingiustizie e per la democrazia, per imparare a parlare con le altre culture, per riprendere in mano il nostro destino contro i pochi che dominano il mondo.

PRESENTAZIONE del libro ISRAELE PALESTINA con gli autori MARIO CAPANNA e LUCIANO NERI.

DOVE : San Sepolcro CasermArcheologica via Aggiunti 55

QUANDO : Sabato 11 Gennaio ore 17.30

8° Appuntamento con “ITINERARI MUA”. Arte Contemporanea in Alta Valle del Tevere: La terra del Passato e del Presente.

ITINERARIO CONTEMPORANEO:

Partendo dalla Rocca di Umbertide – Centro per l’Arte Contemporanea, sede espositiva dedicata all’arte contemporanea. Nel corso degli anni sono stati allestiti eventi che hanno presentato opere dei maggiori protagonisti dell’arte italiana del Novecento: i futuristi Balla e Boccioni, Guttuso, Mafai, Scipione, Pirandello, De Chirico, Carrà, De Pisis, solo per citarne alcuni.Periodicamente nelle sue sale viene esposta la civica collezione della Rocca composta da opere donate nel corso degli anni da alcuni degli artisti ospitati. Periodicamente nelle sue sale viene esposta la civica collezione della Rocca composta da opere donate nel corso degli anni da alcuni degli artisti ospitati.

Interessante è anche il Museo Rometti che ripercorre la storia della rinomata manifattura di ceramiche umbertidese dalla prima metà del Novecento ad oggi. Con pezzi disegnati da protagonisti della arte del secolo scorso come Corrado Cagli, Dante Baldelli, mario Di Giacomo, sino alle collaborazioni di odierne  con artisti come Liliane Lijn, Chantal Thomass, Cèdric Ragot, Jean-Christophe Clair o Ugo La Pietra.

Proseguendo poi per il Complesso Museale di San Francesco in Montone,che spesso ospita, negli ampi spazi affrescati della Chiesa di San Francesco, mostre personali e collettive di artisti contemporanei. Arriviamo a Città di Castello, dove siamo accolti dalla Fondazione Albizzini Collezione Burri, ospitata in due sedi: il quattrocentesco Palazzo Albizzini e il complesso industriale degli Ex Seccatoi del Tabacco. Oltre duecentocinquanta opere narrano l’attività di uno dei più importanti artisti del Novecento internazionale: Alberto Burri (1915-1995).

Proseguendo, si giunge al cinquecentesco Palazzo Vitelli alla Cannoniera, sede della Pinacoteca comunale, dove in un’intera ala trova spazio la sezione dedicata all’arte contemporanea composta dalla collezione di bozzetti in gesso del tifernate Elmo Palazzi (1871-1915), le cui opere possono essere ammirate soprattutto: presso il Cimitero monumentale di Città di Castello, dalla donazione di sculture in bronzo di Bruno Bartoccini (1910- 2001), dalla donazione Giorgio Ascani (1926-2008), in arte Nuvolo, costituita da quindici opere dell’artista donate dalla sua famiglia al Comune di Città di Castello nel 2012 e, dalla Donazione Ruggeri, con opere fra gli altri di De Chirico, De Pisis, Dottori, Carrà e Mafai.

Merita una sosta anche il Centro di documentazione delle arti grafiche “Grifani Donati” 1799, punto di riferimento per conoscere l’opera e gli artisti che praticano ancora le antiche tecniche dell’incisione su lastre xilografiche o calcografiche e del disegno della pietra per la realizzazione di litografie.

Uscendo dalla città verso Nord, troviamo un piccolo gioiello nascosto di arte contemporanea a Pistrino, frazione del Comune di Citerna, dove ha sede il Museo Bartoccini, il quale custodisce una ricca collezione di opere donate alla cittadinanza dallo scultore Bruno Bartoccini (1910-2001).

Proseguendo ancora verso nord, si giunge a San Giustino che a Villa Graziani ospita due mostre permanenti con opere scultura, disegno e grafica di Bartoccini e le sculture di Attilio Pierelli (1924-2013), inaugurate rispettivamente nel 2014 e nel 2015.

 

“NATALE TRA UMBRIA E TOSCANA IX” Edizione 2024 Verso il Giubileo del 2025 – Pellegrini di Speranza. (9/10/12 Gennaio 2025)

Nell’ambito dell’iniziativa NATALE TRA UMBRIA E TOSCANA giunta alla IX edizione promossa dalla Diocesi di Città di Castello – Museo diocesano e realizzata in collaborazione con i Comuni dell’Alto Tevere Umbro: Città di Castello, Citerna, Montone, Monte Santa Maria Tiberina, San Giustino, Pietralunga, Umbertide, Lisciano Niccone ed anche quattro Comuni della Regione Toscana: Anghiari, Monterchi, Sansepolcro e Pieve Santo Stefano.

Si terranno gli ultimi tre appuntamenti:

 

MONTE SANTA MARIA TIBERINA

Sala del Consiglio comunale – Giovedì 9 gennaio ore 21.00

Leggo il Natale: pensieri e racconti di scrittori e poeti della letteratura italiana, letti dai cittadini del Comune  di Monte Santa Maria Tiberina.

A cura della Comunità Montesca

 

SANSEPOLCRO

Auditorium di Santa Chiara – Venerdì 10 gennaio ore 21.00

“Muy lejos de aquì – Nuevo ano”

In collaborazione con l’Associazione “Amici della Musica”

 

CITERNA

Pistrino, Chiesa di Santa Maria Assunta – Domenica 12  gennaio ore 17.30

Hope Rising – A Gospel celebration

Prima rassegna di Cori Gospel dell’Umbria

 

 

NATALE TRA UMBRIA E TOSCANA IX Edizione 2024 Verso il Giubileo del 2025 – Pellegrini di Speranza. Gli appuntamenti / Gennaio 8, 2025 / primopianonotizie.it

7° Appuntamento con “ITINERARI MUA”: Tra paesaggio e interessi botanici dei comuni Umbri e Toscani.

Questo insolito itinerario prende avvio dal centro storico di Città di Castello dove la Pinacoteca comunale in Palazzo Vitelli alla Cannoniera conserva un suggestivo esempio di giardino all’italiana, con siepi di bosso che formano aiuole regolari, a ricordare quello che un tempo era chiamato il ‘Palazzo del giardino’. Il percorso prosegue verso un altro giardino legato alla famiglia Vitelli, quello del Palazzo di Sant’Egidio, un tempo animato da fontane con giochi d’acqua, piante da frutto rare e animali.


Da qui si giunge alla Collezione Tessile “Tela Umbra” che, nella sezione dedicata alle scuole di Montesca e Rovigliano, illustra gli interessi di Alice e Leopoldo Franchetti per la botanica e la trasmissione ai più piccoli delle conoscenze legate all’agricoltura.

Dalla “Tela Umbra” non si può non procedere per Villa Montesca, che sorge poco sopra Città di Castello lungo la strada che conduce al Monte Santa Maria Tiberina. La biblioteca della Villa conserva molti dei testi di botanica della raccolta dei Baroni, mentre nel parco è possibile ammirare le numerose specie arboree fatte appositamente giungere dai Franchetti da ogni parte del mondo.


Sempre a Città di Castello si visita il Centro delle Tradizioni Popolari di Garavelle dove gli oggetti raccontano la vita nelle campagne e i tipi principali di coltivazione. Il centro fu fondato da Livio Dalla Ragione a cui è legata un’altra importantissima impresa per l’Alta Valle del Tevere: la Fondazione Archeologia Arborea a San Lorenzo di Lerchi che, nata oltre trent’anni fa dalla passione di Livio, continua ancora oggi la sua attività grazie alla competenza e alla tenacia della figlia Isabella. La Fondazione ha lo scopo di recuperare le antiche piante da frutto presenti fin dall’antichità in Alta Valle del Tevere. Nel tempo è stato realizzato un frutteto-collezione composto da circa 500 esemplari di diverse specie in 150 diverse varietà in cui le piante, coltivate con i sistemi tradizionali, sono inserite in un contesto che recupera e restituisce l’armonia e le suggestioni di un paesaggio agricolo di antica sapienza.

Spostandoci verso San Giustino, il giardino del Castello Bufalini è quello realizzato nel Settecento dall’architetto e pittore Giovanni Ventura Borghesi: un magnifico giardino all’italiana pieno di fiori, di frutta e di vegetali, irrigato da un complesso impianto idrico con peschiere, fontane, giochi d’acqua, realizzati da fontanieri fiorentini, con spazi tipologicamente caratterizzati come il voltabotte in alloro e viburno per le passeggiate, il roseto con rose profumate derivanti da antiche varietà, il giardino segreto, la limonaia ed il labirinto. Un camminamento dal Castello consentiva di raggiungere il Parco Roccolo, un grande parco di conifere e querce nato per lo svago privato dei Bufalini e ceduto al comune negli anni Ottanta.

Tornati indietro, in direzione Celalba si giunge a Villa Graziani, con il suo suggestivo giardino all’italiana che scende verso valle, il roseto e il grande parco di lecci. Dalla loggia della Villa, è poi impossibile non pensare alle parole di Plinio e alla sua descrizione dell’Ata Valle del Tevere: “immagina un anfiteatro immenso e quale soltanto la natura può crearlo”.

“SEMPRE IN VIAGGIO AL MARE” – Teatro degli Illuminati (Città di Castello) 10/01/2025 ore 21.

Cultura e Solidarietà: ‘Sempre in viaggio sul mare’ al Teatro degli Illuminati.

Tre come gli anni di vita del progetto “Coming back to life” e 30 come gli anni appena compiuti da “Novecento”, opera letteraria partorita dalla penna dello scrittore Alessandro Baricco. Mai come in questo caso la cabala si è prestata per dare luce allo spettacolo “Sempre in viaggio sul mare” che andrà in scena Venerdi 10 gennaio alle ore 21 nella suggestiva cornice del Teatro degli Illuminati. La storia del leggendario pianista sull’oceano viene rivisitata in una chiave attuale e metaforica congiungendosi in profondità alla mission di “Coming Back to life” ovvero quella di sostenere e raccogliere fondi a favore dei piccoli pazienti dell’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma.

I coniugi Riccardo ed Elena Bigotti, portavoce di tanti papà e mamme, rinnovano anche per il 2025 il loro invito a partecipare a tutta la comunità tifernate con un piccolo gesto dal valore immenso. A guidare il pubblico sopra le acque simboliche dell’oceano della vita ci sarà la voce recitante di Giorgio Borghetti, uno dei capisaldi del doppiaggio del cinema italiano ed interprete di numerosi ruoli fra teatro e televisione, accompagnato dalle sonorità dell’Atlantic Band.

La rappresentazione, reinterpretata in chiave moderna, si propone di sensibilizzare il pubblico sui temi della vita e della resilienza, allineandosi perfettamente con l’obiettivo di raccogliere fondi per il reparto pediatrico dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, che si occupa di piccoli pazienti in difficoltà. Riccardo ed Elena Bigotti, i promotori del progetto, hanno nuovamente invitato la comunità di Città di Castello a partecipare, sottolineando l’importanza di ogni piccolo contributo per sostenere cause significative.

A condurre il pubblico in questo viaggio simbolico sarà la voce di Giorgio Borghetti, attore e doppiatore di fama, il quale, con la sua narrazione, guiderà gli spettatori attraverso le onde dell’emozione e della memoria. L’Atlantic Band accompagnerà Borghetti con le proprie sonorità, creando un’atmosfera evocativa che arricchirà ulteriormente l’esperienza teatrale.

La serata promette di essere un momento di forte coinvolgimento emotivo, dove il pubblico avrà l’opportunità di riflettere sulle storie di vita rappresentate, mentre si unisce per sostenere una causa nobile. L’evento è un chiaro esempio di come la cultura possa servire come strumento di cambiamento e di sostegno, creando una rete di solidarietà attorno a temi di grande rilevanza sociale.

Il biglietto unico d’ingresso è di 15 euro.

“Cultura e solidarietà vanno a braccetto spesso nella nostra comunità ed il comune come in questo caso le sostiene sempre nell’ottica di valorizzare i progetti artistico-culturali e lanciare messaggi concreti di vicinanza a persone ed associazioni che ne hanno fatto una mission”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Michela Botteghi.

“STORIE DI LIBRI, LIBERAZIONE E LIBERTÀ ” – Mostra Biblioteca Carducci (Città di Castello) 12 Gennaio – 12 Febbraio 2025

Il primo appuntamento sarà una mostra documentaria, che verrà inaugurata DOMENICA 12 GENNAIO 2025, ore 17:00 presso la sala E. Pirazzoli della Biblioteca comunale Carducci e che raccoglie le opere a stampa (in fascicoli e in volume), un quaderno in cui furono appuntate le barzellette, le matrici linoleumgrafiche delle illustrazioni, materiale relativo alla figura di Attilio Momigliano. La mostra resterà visitabile FINO al 12 FEBBRAIO negli orari di apertura della biblioteca.

“La liberazione dal nazi-fascismo è passata anche attraverso i libri. A Città di Castello è passata attraverso due pubblicazioni che, con la voglia di “riderci sopra”, hanno decretato la fine di quella paura e reverenza forzata al regime, che obbligava anche gli editori (come tutti) all’autocensura e, se non proprio all’omologazione al credo mussoliniano, all’astensione dalla critica aperta.”

Nel mezzanino sopra la libreria Paci di Città di Castello, piccolo luogo in cui continuò imperterrito lo scambio di idee e opinioni, il libraio editore Giuseppe Paci, l’Avvocato Rodolfo Palazzeschi e altri amici frequentatori ostinati del libero pensiero raccolsero in fogli e quaderni – segretamente, si può dire clandestinamente – materiale satirico sul duce e il regime: barzellette, storielle, canzoni… che poi confluirono nella pubblicazione, subito dopo la caduta del fascismo e la fine della guerra, de “IL BARZELLETTIERE, RACCOLTA COMPLETA DI BARZELLETTE DELL’ERA FASCISTA” e de “LA ROMANTICA AVVENTURA DEL PELATO”.

INAUGURAZIONE : 12 Gennaio 2025 – ore 17.00 (Sala E, Pirazzoli). La mostra continua fino a Mercoledì 12 Febbraio 2025

DOVE : Biblioteca Carducci – Città di Castello