Tela Umbra: Il San Sebastiano di Raffaello Sanzio

La società cooperativa Tela Umbra ha deciso di tessere il San Sebastiano, collocato in basso a sinistra nell’opera “Stendardo della Santissima Trinità”. La figura viene tessuta tramite una tecnica mista che coniuga la tecnica dello spolinato a quella tipicamente utilizzata per la tessitura degli arazzi. Il particolare, una volta ultimato, verrà esposto nella bottega tifernate di Via Sant’Antonio.

Museo del Duomo – NATALE TRA UMBRIA E TOSCANA VI EDIZIONE 2021

Si è tenuta lunedì 6 dicembre scorso alle ore 11.00 nel Salone Gotico del Museo diocesano la Conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa NATALE TRA UMBRIA E TOSCANA VI EDIZIONE 2021.
La Diocesi di Città di Castello e la Direzione del Museo diocesano dopo l’interruzione dell’edizione dell’anno scorso per le restrizioni legate al contenimento della pandemia, ripropongono quest’anno l’iniziativa culturale con ben dodici appuntamenti destinati ad un pubblico di turisti e cittadini che potranno parteciparvi esibendo il Green Pass e nel rispetto delle normative vigenti anti Covid.
La novità di questa edizione riguarda la partecipazione di un nuovo comune quello di Pieve Santo Stefano. Undici sono pertanto le istituzioni comunali che aderiscono al progetto con un calendario programmatico legato alle imminenti festività del Natale, che interesserà i mesi di dicembre 2021 e gennaio 2022, con un fattivo coordinamento in rete che si estende ormai come consueto anche alla Toscana coinvolgendone ben 4 comuni in modo da garantire una sinergia interregionale.
Nella sesta edizione 2021 viene confermata la partecipazione di tutti i Comuni dell’Alto Tevere Umbro: Città di Castello, Citerna, Montone, Monte Santa Maria Tiberina, San Giustino, Pietralunga e Umbertide.
Aderiscono come nella precedente iniziativa anche il Comune di Anghiari, Monterchi e Sansepolcro, e da questa edizione anche Pieve Santo Stefano, comuni della vicina Regione Toscana.
Obiettivo dell’appuntamento è la riflessione sul Mistero della Nascita tramite eventi culturali che si terranno nelle chiese, nei musei, nei santuari, nei teatri, nei palazzi storici del territorio dell’Alto Tevere Umbro e Toscano, spazi di particolare bellezza spirituale, artistica e architettonica e di accresciuta suggestione grazie all’allestimento di presepi artistici.

Un calendario fitto di appuntamenti che consentirà la scoperta di luoghi ricchi di suggestione grazie ad eventi culturali in grado di elevarne il valore e favorirne la conoscenza ed il raccoglimento mistico-spirituale proprio del Natale.
In allegato il calendario degli eventi da scaricare.

Mostra “Raffaello giovane e il suo sguardo”

I visitatori potranno ammirare numerose opere tra le quali lo Stendardo della santissima Trinità, l’Incoronazione di San Nicola da Tolentino e lo Sposalizio della Vergine. La mostra rimarrà attiva fino al 9 gennaio 2022.
La Pinacoteca Comunale propone anche visite guidate e laboratori didattici rivolte ai più giovani.

 

Museo Malakos: corso di disegno naturalistico e caccia al tesoro

Le iniziative comprendono i seguenti corsi:

– Laboratorio di disegno e acquerello, nei quali i partecipanti hanno modo di osservare e riflettere sulle varietà di forme e di colori che la natura assume, previsto in data Sabato 4 Dicembre alle ore 15.30.

– Caccia al tesoro aperta a famiglie e gruppi di amici, con numerose prove da superare per raggiungere il premio finale, previsto in data Sabato 4 alle ore 21.00

– Laboratorio di “Slime” per i più piccoli per sperimentare gli stati della materia, in data 4 e 5 dicembre ore 11.

Museo del Duomo di Città di Castello: ripresa delle viste didattiche

Emozione e grande entusiasmo per le prime visite dei ragazzi della Scuola elementare di San Filippo di Città di Castello, la 4 a e la 4 B che sono saliti a gruppi al Campanile cilindrico. Grazie alle insegnati Chiara Castellari, Sara Riponi, Chiara Rubini e Benedetta Pacchioni l’esperienza è stata istruttiva ed esilarante. A guidare i bambini, Catia Cecchetti che ha illustrato loro le caratteristiche del monumento, raro per la sua bellezza, oggi simbolo della nostra città. Dopo il timore iniziale gli alunni sono saliti fino al primo ordine di aperture orientandosi nella vista dall’alto, alla scoperta della propria città. La parte inferiore romanica del monumento è la più antica e risale al sec. XI e realizzata a piccoli conci di pietra, mentre la superiore gotica è caratterizzata da un doppio ordine di aperture in pietra arenaria. Molte le domande dei giovanissimi mossi da grande curiosità e spirito di avventura. Una bella esperienza che apre l’attività dei laboratori didattici attivi al Museo diocesano con progetti sia museali che territoriali finalizzati alla scoperta del ricco patrimonio ecclesiastico della Diocesi tifernate.
Dopo la chiusura l’anno scorso delle scuole, per le note vicende della pandemia, si può toccare con mano – dichiara Cecchetti – il bisogno degli studenti di una rinnovata interrelazione con la propria realtà culturale ricca e variegata in grado di garantire loro una crescita personale e di potenziarne la formazione.
Per info e prenotazioni: museo@diocesidicastello.it 075 8554705 fb instagram
Catia Cecchetti

Centro delle tradizioni popolari “Livio Dalla Ragione”: alla scoperta della vita contadina

Il Centro delle Tradizioni popolari “Livio Dalla Ragione” ubicato in località Garavelle, è costantemente impegnato nella conservazione e nella trasmissione della tradizione contadina. Recentemente il centro ha promosso laboratori e percorsi didattici per bambini e ragazzi, accompagnandoli in un percorso alla scoperta della cultura rurale. L’obiettivo è quello di far comprendere come era la vita in campagna; tra filastrocche e giochi nei quali semplicità ed inventiva erano le principali ispirazioni per stare insieme e divertirsi.

Pliniana: un salto nel passato in una tipica tipografia di quartiere

Nell’orario di apertura c’è un signore con rigoroso grembiule nero, da tipografo, che magari inserisce una composizione di caratteri mobili di piombo in una pedalina e potrete uscire con il vostro nome e cognome impresso in un lingotto in piombo.
Insomma decidere di varcare la soglia nel nostro Museo è un salto nel passato perché ha il sapore di una tipica tipografia di quartiere.
Tuttavia è anche l’ingresso in un bel presente perché l’attuale proprietà continua a preservarne i contenuti, ha restaurato i locali con i mobili e le attrezzature originali e rimesso in attività le macchine tipografiche.
E oggi per appassionati di tipografia, per personaggi culturali, per studenti, per turisti il MUSEO PLINIANA è un riferimento di cose belle, una stamperia preziosa e un luogo dinamico dove vengono organizzati workshop dove imparare a comporre, progettare e stampare, ad esempio un libro a piombo in tiratura limitata.
L’idea del recupero è maturato negli anni, da quando abbiamo rilevato l’attività nel 1990 consapevoli che il Museo poteva essere il “fiore all’occhiello” per la nostra Azienda.
Abbiamo preservato accuratamente il luogo, conservando gli arredi e le macchine originali, perfino il pavimento e il nostro vanto è quello di un luogo magico, forse l’unico in Italia, in cui convivono vecchie e nuove arti tipografiche.
La nostra forza è anche l’informazione poiché chi entra può fare due chiacchiere con gli ex dipendenti che prestandosi a fare da guida, raccontano la propria esperienza lavorativa in un’antica tipografia umbra e spiegano una ad una il nostro parco macchine e di più, le azionano.
Qui si approfondisce la storia sulla stampa tipografica, insomma il nostro Museo è un’esperienza da vivere!

During opening hours there is a gentleman with a strict black apron, as a typographer, who perhaps inserts a composition of lead movable characters in a pedal and you can go out with your name and surname imprinted in a lead ingot.
In short, deciding to cross the threshold in our Museum is a leap into the past because it has the flavor of a typical neighborhood typography.
However, it is also the entrance into a beautiful present because the current property continues to preserve its contents, has restored the premises with the original furniture and equipment and put the printing machines back into operation.
And today for typography enthusiasts, for cultural figures, for students, for tourists, the PLINIANA MUSEUM is a reference of beautiful things, a precious printing house and a dynamic place where workshops are organized where you can learn to compose, design and print, for example a limited edition plumb book.
The idea of recovery has matured over the years, since we took over the business in 1990 aware that the Museum could be the “flagship” for our company.
We have carefully preserved the place, preserving the original furnishings and machines, even the floor and our pride is that of a magical place, perhaps the only one in Italy, where old and new typographic arts coexist.
Our strength is also the information because those who enter can have a chat with the former employees who lend themselves to act as a guide, tell their work experience in an ancient Umbrian printing house and explain one by one our fleet of machines and more, they operate them.
Here we deepen the history of typographic printing, in short, our Museum is an experience to live!

La Rete Interattiva museale cresce

Il Museo del Duomo di Città di Castello è composto di dodici sale, tra cui un maestoso salone gotico, sottoposte ad una laboriosa opera di restauro nel corso degli ultimi anni, il Museo racchiude capolavori inestimabili di arte sacra, che spaziano dal VI Secolo a.C. all’età Rinascimentale.
Il Castello Bufalini, gioiello di architettura Rinascimentale, sito a San Giustino, arricchito tra Seicento e Settecento di un ampio parco costituito da un giardino “all’italiana” al quale si affiancano limonaie e giochi di fontane, e da un labirinto impiantato nel 1692. Al suo interno, il Castello è perfettamente conservato in tutte le sue componenti, architettoniche, storico-artistiche, negli arredi, nelle suppellettili e perfino nell’archivio familiare.
Il Complesso Museale di San Francesco, sito a Montone. Da un monumentale chiostro si accede all’interno della chiesa, dove sono conservate tracce di affreschi risalenti al XIV-XVI secolo. La Pinacoteca ospita, tra le opere più prestigiose, il gruppo ligneo del XIII secolo rappresentante la Deposizione e il gonfalone di Bartolomeo Caporali raffigurante la Madonna della Misericordia.
Lo Spazio Museale “Bruno Bartoccini”, sito a Pistrino è dedicato al grande scultore pistrinese, la sua collezione si compone di 36 sculture donate alla città dall’Artista stesso, che coprono dagli esordi agli anni della maturità e della consacrazione artistica. Guardando le sue sculture in bronzo è inevitabile il richiamo all’armonia rinascimentale di Donatello, la cui Madonna col Bambino in terracotta è visibile proprio a Citerna

Mostra sull’Istituto Beata Margherita – Tipografia Grifani Donati 1799

Tutto il materiale esposto nella Mostra, vale a dire, le matrici e gli opuscoli, i “bollettini” e i manifesti sono leggibili nel passaggio temporale dalla metà dell’ottocento al 2000 attraverso la carta, .

Si possono distinguere vari tipi di carta utilizzate. Mano a mano che le tecnologie si evolvono alcuni tipi di carta, lentamente, scompaiono per fare posto a nuovi tipi. Le nuove macchine da stampa vogliono altre qualità di carta. Sarà l’ingresso delle patinate molto lisce, dovuto alla patinatura di caolino che viene steso sopra la superficie della carta srotolata dalla bobina. Perfetta, questo tipo di carta, per la tipografia che impone carte soprattutto lisce; anche se deteriorabile nel tempo se tenuta in ambienti umidi. Scompariranno quindi le carte dette mezzo fino. Un tipo di carta usata per blocchi a più copie.

Le carte mezzo fino sono lisciate invece in modo meccanico. La superficie delle due facce passa sotto una calandra, un cilindro di acciaio, lucidato a specchio e riscaldato internamente fino a portare sulla superficie esterna, di questo cilindro 70° centigradi. . Fino ad arrivare alle carte chimiche al posto della carta carbone. Questa carta determinerà la scomparsa del mezzo fino; fino allora utilizzato per i blocchi a più copie. Alternando ogni foglio con foglio di carta-carbone.

Fra gli stampati ritrovati in archivio il più datato è un opuscolo di 50 pagine del 1869: Settennario in Onore della BEATA MARGARITA da Città di Castello. Dedicato All’ Ill.ma Sig. Contessa, , Marianna Della Porta nata Berioli. I caratteri mobili utilizzati sono il Bodoni e il Garamond.

Fino al 1979 tutti i lavori della tipografia vengono eseguiti con caratteri mobili che impegnano 2/3 compositori su cinque. Fino agli anni 80 del novecento il personale della Grifani Donati è di 5 compositori, 3 legatrici di cui una Adriana mia moglie, 3 macchinisti che, all’ occorrenza facevano anche i torcolieri al torchio Elia dell’Orto.

Si possono vedere, attraverso le copertine dei “Bollettini” le evoluzioni della grafica seguendo lo stile in voga nel periodo. Dal Liberty al Semplicità degli anni 30 del secolo scorso.Molti clichè in zinco sono stati disegnati da artisti locali e riprodotti in matrice.Ho potuto riconoscere due Natività, disegnate da mio fratello Corrado, in due clichè.

Interessante è poi constatare che questo tipo di matrici vengono poi usate anche per altri scopi. Questo è successo fin dagli albori della stampa tipografica. Le xilografie i ,clichè dei tempi di Gutenberg, venivano riprodotte su altri stampati. I clichè di Corrado saranno poi usate per biglietti natalizi. Anni 80 del secolo scorso stampiamo con la stampa off-set. Cambiano le tecniche ma non i rapporti con L’Istituto. Con la Madre Superiora Suor Tiberia Ciribilli l’ Istituto acquista una nuova dinamicità. La richiesta di Suor Tiberia di stampare il bollettino a colori era una sfida che mi affascinava. Dall’ora fino agli ultimi numeri è stato realizzato a colori con l’utilizzo dell’off-set.

Ricordi della Beata Margherita

I miei ricordi della Beata Margherita sono abbastanza chiari.

La prima volta che la vidi fu con mia nonna Veronica insieme a due amiche di infanzia, Nicoletta e Brunella. Quel giorno San Domenico era stracolma, la gente era fin sulla strada. Ci tenevamo per mano e tutti in fila indiana scomparivamo dietro l’altare per poi ricomparire alla sua sinistra.nL’osservammo dal vetro di una teca che la conteneva. Ricordo il viso. La pelle del viso ritirata gli scopriva i denti. Non mi fece nessun timore solo curiosità. Neanche Nicoletta e Brunella si sconvolsero.

Quello che mi colpì fu quanto era piccola. L’Istituto per non vedenti “Beata Margherita” lo conobbi con mia nonna Bettina. Dava lezioni di tombolo a suor Ernesta e poi alle non vedenti che erano oggetto della mia curiosità; mi stupivo e non riuscivo a capire come facessero a raccapezzarsi per trovare, tra quei rocchetti, quello giusto.

Più grande, a 10 anni più o meno, scoprii che avevano anche altre capacità inimmaginabili: recitavano pure. C’era un teatro all’interno dell’Istituto dove davano, con una certa regolarità, degli spettacoli, brave. Le guardavo affascinato. Gli occhi chiusi che tendevano a guardare in basso. L’espressione del viso un pò fissa, la mimica del corpo attiva ma consapevole dello spazio intorno.

Crescendo ebbi modo di conoscere sempre di più l’Istituto, i suoi luoghi e chi ci viveva. dalla cucina, fino alla cripta dove erano custodite le venerate spoglie della Beata Margherita. Portavo le bozze di stampa del “Bollettino” alla Madre Superiora, faceva le correzioni e dopo una settimana o due le riportava in tipografia corrette. Nel tempo, ne ho conosciute tre.

Il lavoro era eseguito da tre o quattro compositori. Ad ognuno era affidata la sua composizione. Chi i fondi chi i titolette chi gli occhielli . Il proto che seguiva tutte le fasi del lavoro, si incaricava di fare i clichèal trattose erano disegni retinati se erano fotograie Nel 1979 ho cominciato a stamparlo io, a quattro colori con una Rotaprint.Nello stesso anno l’Istituto diventa una squadra di Torball, fondata dalla Professoressa Daniela Bambini, insegnante di educazione fisica, e altre volenterose/i.

Daniela, da noi contattata per questa occasione, ci ha fornito una testimonianza di quel fantastico periodo, inviandoci un resoconto completo e avvincente, oggi esposto nei locali della Tipografia.nIl materiale in vista è stato scelto mettendo in risalto le varie attività svolte dall’Istituto.

Questa mostra è allestita oggi nei locali che fino al 1950 abitavano i miei nonni, Bettina e Alberto, e che ancor prima (fino al 1400) erano le stanze della Badessa del Monastero.

Giovanni Ottaviani

Esposti nelle bacheche:

i “Bollettini” contenenti fotografie di personalità tifernati o straniere: come lo scultore, Duca Luca e Paola di Liegi. Riprodotte in clichè di zinco o in lastre offset.

Galvanotipie e fregi in lega di piombo (piombo, stagno e antimonio) clichè e monogrammi.

Le Copertine degli anni ’30 del secolo scorso disegnate da Borri, fino a quelle stampate negli anni 80 con una macchina off-set la Rioby 35×50.

Buona visita!

Riapertura dei musei

Atrraverso il sito e la App RIM Alto Tevere, potrete prenotare la vostra visita o richiedere indicazioni utili, indicando il museo interessato.

 

Di seguito le date delle riaperture e le indicazioni per la visita, fornite dai singoli musei:

Collezione tessile di “Tela Umbra”, Città di Castello
Dal 28-04
Sarà possibile accedere alle sale espositive dal lunedì al venerdì secondo gli orari: 10.30 – 13.00 e 15.30- 18.30.

Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Città di Castello
Dal 29-04
Sarà possibile accedere alle sale espositive solo su prenotazione dal giovedì alla domenica secondo gli orari: 10.00 – 13.00 e 14.30 – 18.30.
Per prenotazioni e informazioni, si può contattare il servizio biglietteria al num. 075.8554649, attivo dal giovedì alla domenica in orario 10 – 13 e 14.30 – 18, tramite il sito web www.fondazioneburri.org o attraverso la email all’indirizzo museo@fondazioneburri.org.

Pinacoteca comunale, Città di Castello
Dal 29-04
Sarà possibile accedere alle sale espositive dal giovedì alla domenica secondo gli orari: 8.30 – 13.30 e 15.00 – 18.30.
Il sabato e la domenica solo su prenotazione telefonando al numero 335460050 (raggiungibile tutti i giorni escluso il lunedì dalle ore 09.00 alle ore 18.00) o attraverso la email cultura@ilpoliedro.it.

Centro di documentazione delle arti grafiche “Grifani-Donati” 1799, Città di Castello
Dal 3-05
Sarà possibile accedere alle sale espositive dal martedì al venerdì secondo gli orari: 9.00-12.30 e 15.00-18.30. Il sabato dalle 9.00 alle 12.30.
Il sabato pomeriggio e la domenica solo su prenotazione telefonando al 0758554349 o attraverso le email tipografiagrifanidonati@gmail.com e ass.caratteri1799@gmail.com.

Stabilimento tipografico “Pliniana”, San Giustino
Dal 3-05
Sarà possibile accedere alle sale espositive con modalità di fruizione contingentata o tale da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.
Il sabato e la domenica solo su prenotazione (almeno tre giorni prima) telefonando al 0758582115 o attraverso la email info@pliniana.it.

Museo Malacologico Malakos, Città di Castello
Dal 4-05
Sarà possibile accedere alle sale espositive dal martedì alla domenica su prenotazione (almeno un giorno prima) telefonando esclusivamente al 3495823613 un inviando un messaggio Whatsapp.
Per ulteriori informazioni www.malakos.it

Palazzo Museo Bourbon del Monte, Monte Santa Maria Tiberina
Dal 2-06
Per tutto il mese di giugno e fino al 15 luglio sarà possibile accedere alle sale espositive il sabato pomeriggio dalle 16.30 alle 19.00 e la domenica dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.00.
Dal 15 luglio l’apertura sarà dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.00.