Sulla sua costruzione alcuni autori affermano che i lavori iniziarono nel luglio 1374, altri che l’incarico di costruire la Rocca fu affidato da Perugia al “Guidalotti” nel 1385, durante le lotte tra nobili e popolani. Le opinioni sono invece concordi nell’affermare che l’opera nel 1389 era terminata e che il direttore dei lavori fu Alberto Guidalotti e progettista l’architetto “Angeluccio di Ceccolo” detto il “Trocascio”. Nel 1394 nella Rocca fu rinchiuso prigioniero “Braccio Fortebracci da Montone” che fu Signore di Perugia.
Il “Papa Leone X” nel 1521, affidò la custodia della Rocca alle persone più ragguardevoli di Fratta per sette anni e tale onore fu prorogato da Clemente VII per altri dieci, affinché lo stipendio, che altrimenti si doveva versare al castellano e ai soldati, venisse impiegato nel restauro delle mura. In quel periodo la Camera Apostolica versava annualmente alla Fratta un contributo di sessanta scudi per la manutenzione e le riparazioni della Rocca, pretendendo che il castellano offrisse in cambio due libbre di cera alla cappella del magistrato perugino. Sempre durante questo secolo, divenne sede di una guarnigione militare pontificia e ne fu ampliato l’apparato difensivo.
La sovvenzione perugina fu abolita nel 1798, quando la Fratta divenne uno dei tredici Cantoni del Dipartimento del Trasimeno. Con il ritorno del Papa Pio VII alla guida dello Stato Pontificio nel 1814, la rocca fu destinata a pubbliche carceri, utilizzazione che durò fino al 1923. Da questo momento fino al 1974, il complesso venne destinato ad uso abitativo, dovendo subire alcune trasformazioni interne e la copertura dei due torrioni circolari.
Nel 1984 l’Amministrazione comunale ha iniziato l’intervento di recupero della struttura e dopo un intenso impegno di progettazione e di lavoro la Rocca è stata restituita alla città. Sono state apportate alcune modifiche strutturali, pur nel rigoroso rispetto del nucleo originario. L´amministrazione comunale, ultimati i lavori di restauro, ha deciso di utilizzare la Rocca per iniziative culturali ed espositive. L’esemplare disponibilità ed il generoso contributo di artisti, galleristi e collezionisti che hanno donato al centro opere prestigiose hanno permesso di costituire così il primo embrione di un museo d’arte contemporanea ad Umbertide. Le opere donate al centro vengono esposte periodicamente nelle sale della Rocca.
Dati tecnici: La fortezza è costituita da una torre quadrata di m. 7,60 di lato e di m.31,60 di altezza di fronte al torrente Reggia. Le solide mura sono spesse alla base m. 2,20. Verso l’interno della città sono uniti alla torre due torrioni circolari più bassi ed un terzo baluardo quadrato. Oggi la Rocca presenta una sola porta nella Piazza Fortebracci, ma un tempo ne aveva un’altra in direzione della Reggia, detta ” del soccorso”, entrambe munite di ponti levatoi. La novità di maggior rilievo è data dall’entrata creata alla base delle mura del torrione sinistro, per permettere il collegamento della Piazza del Mercato con Piazza Fortebracci. Questa nuova entrata consente anche di accedere direttamente dalla Rocca al Teatro dei Riuniti. Il ritrovamento di un’antica scala in muratura nella prima stanza della Rocca, al primo piano, ha permesso poi di ricucire il collegamento verticale all’interno della torre: dai suoi sotterranei alle merlature. Anche la ” segreta” posta nella parte inferiore della torre è stata rinvenuta a lavori iniziati; dopo aver tolto più di un metro e mezzo di terriccio è stata trovata la ” botola” attraverso la quale si scende nella ” segreta” della torre.
ROCCA DI UMBERTIDE – CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA
La trecentesca Rocca di Umbertide dal 1998 è la sede dell’omonimo Centro per l’Arte Contemporanea: spazio espositivo pubblico permanente dedicato all’arte e alla cultura nella sua particolare sede e nelle sale che vanno dal sottosuolo alle torri circolari che, nel corso degli anni, ha ospitato significativi eventi con protagonisti importanti artisti italiani e internazionali, spaziando tra diverse tendenze stilistiche, modalità tecniche, generazioni anagrafiche (pittura, arti plastiche, fotografia, videoarte) e molte forme d’espressione di varie culture e popoli della terra (Europa, Asia, Africa, Americhe, Australia e Oceania).
Bibliografia Amoni D. (1999), Castelli Fortezze e Rocche dell’Umbria, Ponte S. Giovanni, Perugia, Quattroemme.
INFORMAZIONI
Visitabile tutto l’anno (escluso Gennaio) da Martedì a Domenica (10.00 alle 12.00) e (16.00 alle 19.00).
Tel. 075.9413691.