“Tela Umbra” fu fondata nel 1908 per iniziativa del barone Leopoldo Franchetti (1847-1917) e della moglie, la baronessa Alice Hallgarten (1874-1911). La Collezione Tessile è situata al secondo piano dell’antico palazzo Alberti Tomassini, ex Bourbon del Monte, nel centro storico di Città di Castello. Nel percorso museale, articolato in nove sale, sono esposte prestigiose creazioni tessili, filati, telai d’epoca, trine, merletti e strumenti di vario genere per la tessitura, ad illustrare le diverse lavorazioni eseguite dal laboratorio. Oltre alle teche sono presenti elementi di arredamento provenienti dalla Villa dei baroni Franchetti alla Montesca, sempre a Città di Castello. Uno spazio particolare è stato destinato ad accogliere quella che poteva essere un’aula tipo delle scuole elementari rurali dedicate ai figli dei coloni fondate dai Baroni nelle proprietà alla Montesca e Rovigliano. Sono esposti vecchi banchi di scuola, calamai, strumenti didattici e tanti altri oggetti che raccontano di uno straordinario connubio nato tra l’innovativo metodo educativo della scienziata e pedagogista italiana Maria Montessori, ospitata a Città di Castello dai Franchetti nel 1909, e l’intenso impegno sociale di Alice Hallgarten che volle appoggiare per prima i sistemi didattici che ponevano il bambino al centro del mondo.
L’itinerario museale prevede anche la visita al primo piano del Laboratorio tessile l’unico laboratorio nel quale vengono ancora oggi prodotti artigianalmente manufatti utilizzando lino puro di Fiandra e d’Irlanda, lavorati su telai manuali di fine ‘800, utilizzando disegni originali di epoca medioevale e rinascimentale.
Leopoldo Franchetti, originario di Livorno, si era trasferito a Città di Castello tra 1779 e 1880. Dal 1882 al 1909 fu deputato monarchico del Regno d’Italia, distinguendosi per la sua attenzione ai problemi sociali ed economici come la questione meridionale, il problema delle colonie, lo sviluppo agricolo. La luce vera della sua vita fu la giovane moglie americana Alice Hallgarten che sposò nel 1900.
Proveniente da una ricca famiglia ebrea, con padre tedesco e madre canadese, appena giunta a Città di Castello Alice si interessò delle tristi condizioni di miseria e di arretratezza culturale in cui versavano le famiglie dei coloni nelle sue tenute e delle persone meno abbienti della città. Decise allora di intervenire in maniera concreta, impegnandosi nei settori dell’istruzione, della formazione e qualificazione al lavoro. Il suo obiettivo era quello di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita nelle campagne, senza abbandonare le culture artigianali di tradizione popolare. Tra queste notò che un ruolo particolare era svolto dall’arte della tessitura con telai a mano: pensando quindi di avvalersi delle capacità al telaio delle donne che abitavano le case coloniche delle sue tenute, Alice progettò un processo collettivo di qualificazione, sviluppo e commercializzazione e il 1° Maggio l908 dette inizio all’attività del Laboratorio di Tela Umbra, dotandolo di mezzi, attrezzature e materie prime.
Maria Luciana Buseghin, Alice e la tela delle meraviglie, Città di Castello 1998;
Maria Luciana Buseghin, La Tela Umbra di Città di Castello: una storia di donne, in “Pagine Altotiberine”, 6, 1998, pp. 123-126;
Tela umbra: lini tessuti a mano, Città di Castello 1999;
Oggi non sono andata a parare le pecore…: la memoria delle scuole rurali di Montesca e Rovigliano di Città di Castello: catalogo della Mostra documentaria (Città di Castello, collezione tessile di tela umbra, 25 settembre 2009-17 gennaio 2010), Città di Castello 2009;
Dal 1908 Tela Umbra. Lini Tessuti a mano”, Città di Castello (PG) 2010;
Maria Luciana Buseghin, Alice Hallgarten Franchetti: un modello di donna e di imprenditrice nell’Italia tra ‘800 e ‘900, Selci – San Giustino 2013.
Una volta al museo, clicca l’icona qui sotto per aprire lo scanner e inquadra i QR code posti lungo il percorso per accedere a contenuti esclusivi.