La struttura di questo telaio manuale, a pedale controbilanciato, è quella tradizionale, diffusa in tantissime aree italiane ed europee sin dall’anno mille.
Su questo esemplare, realizzato in legno d’abete, si possono montare fino a 9 pedali e 16 licci, ossia gli elementi la cui funzione è quella di sollevare determinati gruppi di fili d’ordito per formare la bocca entro la quale viene fatta passare la navetta con il filo. Le lavoranti tessono azionando con entrambi i piedi i pedali, che – collegati con funicelle ai licci – fanno muovere in alto e in basso i fili dell’ordito che a mano a mano si srotolano dal subbio posteriore e che – intrecciandosi con quelli di trama, passati con la navetta da lancio a mano e accostati dal pettine inserito nella cassa battente – formano il tessuto. La quantità dei pedali e licci impiegati dipende dalla complessità dell’armatura del fondo e delle decorazioni, ma il procedimento tecnico è simile in tutto a quello realizzabile anche su telai di minori o maggiori dimensioni. Spesso faceva parte della dotazione delle grandi case rurali un telaio manuale con una luce tra 90 e 120cm, a volte collocato in una stanza chiamata “il telarino”, dedicata alla tessitura.