“ITINERARI DI MUA” – 3° Appuntamento con “Castello Burbon” – Monte Santa Maria Tiberina. “Un Museo – migliaia anni di storia.”

MONTE SANTA MARIA IN TIBERINA – Palazzo Museo Bourbon del Monte

  • Proseguendo verso Uppiano si passa una località detta Dogana, evidente richiamo ad un antico confine, e si giunge a Monte Santa Maria Tiberina, dove è possibile visitare il Palazzo Museo Bourbon del Monte dove è possibile vedere tracce di strade d’epoca romana e dove sono esposti all’interno del Palazzo Museo Bourbon del Monte reperti che vanno dalla preistoria al periodo longobardo. “Quando Monte Santa Maria Tiberina assunse la fisionomia di una fortificazione, più precisamente un castrum, posto sul confine del territorio longobardo con il corridoio bizantino.”
  • Palazzo Museo Bourbon del Monte è uno degli edifici che più caratterizzano, anche visivamente, Monte Santa Maria Tiberina. Il suggestivo borgo murato, sviluppatosi intorno all’alta torre, domina a 360° il territorio e la sottostante Valle del Tevere da una altezza di 690 metri. In origine fù un semplice fortino con annessa torre d’avvistamento (XI sec.), il castello originario fu distrutto nel 1198 per volere di papa Innocenzo III e tempestivamente riedificato. Nel 1250 divenne la roccaforte di Guido di Montemigiano, primo dei cosiddetti Marchesi del Monte Santa Maria, e nel corso del tempo fu più volte modificato ed ampliato, raggiungendo la sua massima espansione nel XVI secolo, con i lavori promossi dal marchese Giovan Battista Bourbon del Monte. Inaugurato nel 2011 il palazzo ospita convegni, mostre ed esposizioni d’arte.

Modalità di visita: l’apertura regolare è prevista per i mesi estivi (vedi info su sezione del sito MUA)

info@montesantamariatiberina.org o telefonando allo 075 8571003 – interno 3€

 

“Vanna Vinci passaggi” 7 Settembre – 20 Ottobre, Mostra del Fumetto ED. 2024 . Palazzo Facchinetti

La mostra ❞𝗩𝗮𝗻𝗻𝗮 𝗩𝗶𝗻𝗰𝗶. 𝗣𝗮𝘀𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶❞ celebra la straordinaria carriera di una delle più talentuose autrici del fumetto italiano. La mostra si terrà a Palazzo Facchinetti dal 7 settembre al 20 ottobre, offrendo ai visitatori un viaggio unico attraverso la carriera di una delle voci più significative nel panorama del fumetto italiano. Con oltre 300 opere in esposizione, tra tavole originali, bozzetti preparatori e memorabilia, la mostra propone un percorso cronologico che parte dal debutto di Vanna Vinci con “L’Altra Parte” (Granata Press, 1993) fino alle sue opere più recenti e conosciute, come “Frida, Operetta amorale a fumetti”. Ogni sezione espositiva è pensata per immergere i visitatori nelle storie dei personaggi creati da Vinci, permettendo di riscoprirli o di conoscerli per la prima volta.

Vanna Vinci è un’artista completa: scrive soggetti e sceneggiature, realizza disegni e colori, dimostrando una padronanza assoluta dell’arte del fumetto. La mostra vuole mettere in luce i molteplici livelli di lettura e le sfaccettature complesse delle sue opere, esplorando temi ricorrenti e l’evoluzione del suo stile sia dal punto di vista visivo che narrativo. Al centro della poetica di Vinci vi è una profonda introspezione e un’esplorazione continua dell’identità. I suoi personaggi affrontano tematiche legate alla scoperta di sé, al rapporto con il passato e alla ricerca di un senso nel presente. Il suo lavoro, infatti, rappresenta un viaggio attraverso le complessità dell’animo umano e le contraddizioni della società, sempre con una sensibilità unica. La produzione di Vanna Vinci, particolarmente quella degli anni ’90 e ’00, ha segnato un cambiamento significativo nel fumetto, introducendo un filone intimista innovativo che si distacca dai cicli dell’avventura classica. Questa svolta ha attirato un nuovo tipo di lettori, contribuendo a diversificare e arricchire il panorama fumettistico italiano.

Ed è così che la descrive Riccardo Corbò: “Tiferno Comics, in oltre 20 anni di attività culturale nel mondo del fumetto, ha ospitato i più grandi artisti della scena internazionale di comics, ma Vanna Vinci tra tutti è quella che ha meglio saputo raccontare l’avventura dell’animo umano, come della sua carne, in tutte le sue sfaccettature. Città di Castello, con la sua massima valorizzazione delle opere degli artisti, in contesti espositivi prestigiosi, si conferma una delle capitali del fumetto italiano.”

Chi è Vanna Vinci?: Nasce a Cagliari. Dopo essersi diplomata all’Istituto Europeo di Design di Cagliari, ha lavorato nel settore della grafica pubblicitaria per alcuni anni. Ha pubblicato due storie brevi su Fumo di China di Marcello Toninelli. Poi, alla fine degli anni Ottanta, folgorata sulla via di Bologna dall’apertura della Granata Press di Luigi Bernardi e Roberto Ghiddi, ha deciso di dedicarsi al fumetto ed ha pubblicato la sua prima vera storia (L’Altra parte) su Nova Express, a cui è seguito il volume.Da allora non ha mai smesso di fare fumetti. Dopo aver creato storie con a tematica quotidiana e intimista, con incursioni nel fantastico, nel racconto di fantasmi e altri aspetti del soprannaturale, ha inaugurato una serie di biografie a fumetti (la prima uscita nel 2013 per Dargaud) analizzando la figura e la questione femminile: La Casati, Tamara de Lempicka, Frida Kahlo, Maria Callas e le sette grandi libertine della Parigi della Belle Epoque di Parle-moi d’amour. Ha vinto lo Yellow Kid come miglior disegnatore nel 1999 e il gran Guinigi nel 2005. Nel 2001, il suo libro L’Età Selvaggia, scritto da Giovanni Mattioli, ha vinto il premio Romics come miglior opera di scuola europea. Nel 2015 ha ricevuto il premio Boscarato come miglior autore, nel 2016 il premio della Satira e nel 2021, il libro Parle-moi d’amour ha vinto il premio Coco come miglior libro dell’anno. Nel 2024 è stata insignita del Romics d’Oro. Vive e lavora tra Bologna, Milano e Cagliari. Il suo personaggio più ribelle rimane la bambina Filosofica.

 

Novità di quest’anno è anche l’ecosostenibilità della mostra, le gigantografie dell’allestimento, sono infatti state stampate su materiale completamente ecosostenibile e riciclabile. Un ulteriore upgrade di questa realtà che, nel suo piccolo, è attenta anche al rispetto dell’ambiente e cerca di utilizzare responsabilmente le risorse a disposizione. L’inaugurazione dell’esposizione sarà sabato 7 settembre alle ore 16.00 presso la Sala del Consiglio del Palazzo Comunale di Città di Castello alla presenza dell’autrice Vanna Vinci, della curatrice della mostra Vittoria Mainoldi di ONO arte e del Direttore scientifico Riccardo Corbò, oltre che degli amministratori comunali. Sarà questa l’occasione anche per consegnare la “Presidenza Eterna” a Gianfranco Bellini, che per oltre 20 anni ha guidato con passione l’associazione dando slancio a questa manifestazione che nel tempo ha avuto un richiamo non solo territoriale, ma anche internazionale. L’invito per tutti gli appassionati di fumetto, arte e letteratura, è quello di partecipare a questa straordinaria mostra, per celebrare l’opera di una delle artiste più rappresentative della scena contemporanea e per continuare a far battere il cuore pulsante della cultura e del fumetto.

Anche quest’anno, l’amico e ormai concittadino Vincenzo Mollica, ha supportato la mostra con una sua critica che va ad esaltare esattamente l’arte di Vanna Vinci, come solo la sua penna sa fare. Il leggendario giornalista e critico ha da sempre sostenuto con entusiasmo e passione la nostra manifestazione, Tiferno Comics. Il suo prezioso contributo, sia come conoscitore profondo del mondo del fumetto, sia come voce autorevole dell’arte e della cultura italiana, è stato fondamentale nel darci visibilità e credibilità. La sua vicinanza ci ha arricchito e motivato, contribuendo a rendere Tiferno Comics un evento di rilievo nazionale.

Venezia e Città di Castello unite dalla cultura. Quest’anno, infatti, la Mostra del Cinema di Venezia accoglie con grande attesa la presentazione del film “Callas”, un omaggio alla celebre soprano Maria Callas. In parallelo, al Tiferno Comics 2024, l’artista Vanna Vinci celebra questa icona senza tempo attraverso le sue splendide tavole illustrate esposte nella mostra a lei dedicata. Vanna Vinci, protagonista della nostra mostra, ha esplorato la figura della divina Callas in profondità, creando una narrazione intensa e suggestiva che unisce fumetto e biografia. Le sue opere originali, che sono parte della retrospettiva esposta a Palazzo Facchinetti, offrono un’interpretazione artistica straordinaria della stessa Callas, rendendo omaggio al suo mito immortale e alla sua complessa personalità. La coincidenza tra la presentazione del film a Venezia e l’esposizione delle opere di Vanna Vinci a Città di Castello crea un ponte culturale unico tra il mondo del cinema e quello del fumetto, entrambi volti a rendere tributo a una delle più grandi artiste del XX secolo. Un’occasione imperdibile per immergersi nell’arte visiva e narrativa di due discipline diverse, accomunate dall’amore per la figura inimitabile di Maria Callas.

Orari di apertura

Giovedì – Domenica 10 – 12; 16 – 19.30. ingresso 7 €

info: tifernocomics@gmail.com   www.tifernocomics.com

 

ARTURO VERMI : dal segno alla felicità (Rocca di Umbertide, 5 / 27 agosto 2023)

ARTURO VERMI : dal segno alla felicità

A cura di Simona Bartolena in collaborazione con Giorgio Bonomi

Rocca di Umbertide – Centro per l’Arte Contemporanea,  5 / 27 agosto 2023

 

Inaugurazione: sabato 5 agosto 2023, ore 17.30

 

ORARIO DI APERTURA:

da Martedì a Giovedì, 10.30 / 12.30 – 16,30 / 17.30;

da Venerdì a Domenica 10.30 / 12.30 – 16,30 / 18.30;

Lunedì chiuso.

 

Evento realizzato in collaborazione con Archivio Arturo Vermi, Leogalleries e Ponte43.

 

 

 

Smettiamo di sentirci colpevoli di essere felici, siamo colpevoli di non esserlo!”  (Arturo Vermi)

Arturo Vermi nasce a Bergamo il 26 marzo del 1928. Dopo il trasferimento a Milano, ancora giovanissimo, si avvicina alla pittura da autodidatta, realizzando opere di matrice espressionista. La sua prima mostra, nel 1956, è ospitata nel Centro Culturale Pirelli, l’azienda per cui all’epoca lavora come operaio. Progressivamente, anche grazie alla frequentazione degli ambienti di Brera, la sua pittura si dirige verso uno stile di ambito informale. Dopo un soggiorno di due anni a Parigi, nel 1961 rientra a Milano e fonda con gli artisti Agostino Ferrari, Ugo La Pietra, Ettore Sordini, Angelo Verga e il critico e scrittore Alberto Lucia il Gruppo del Cenobio, con l’intenzione di rinnovare i codici di scultura e pittura. Risalgono a questo periodo i suoi primi Diari. La sua ricerca nel segno proseguirà poi con le Presenze e le Marine. Tra i protagonisti del vivacissimo clima culturale del quartiere di Brera, Vermi frequenta anche le Botteghe di Sesto, altro luogo di riferimento delle avanguardie artistiche dell’epoca. Nel 1967 l’amicizia con Lucio Fontana si consolida e Vermi approfondisce con lui quel concetto di spazio che sarà poifondamentale nella sua ricerca futura, quando la dimensione cosmica prevale, in opere quali le Piattaforme e 100.000.000 di anni luce, Il 1975, definito da Vermi anno “Lilit”, è di fondamentale importanza per l’elaborazione della sua “proposta di felicità” espressa nel primo numero dell’“Azzurro”, rivista pensata per contenere solo buone notizie, che vedrà un secondo numero, distribuito alla Biennale di Venezia, nel 1978. Risale allo stesso periodo il “Manifesto del disimpegno”. Nel 1980 progetta e incide le Sequoie, sorta di tavole dei comandamenti che, l’anno successivo, durante un viaggio in Egitto con Antonio Paradiso e Nanda Vigo, restituirà simbolicamente a Mosè sul monte Sinai. Negli anni successivi nascono i Colloquie il ciclo Luna-Terra-Sole, che spingono l’artista a riavvicinarsi alla figurazione. La sua ricerca della felicità lo porta a identificare nell’orologio una delle cause principali dei mali dell’umanità. Progetta quindi L’Annologio, un “misuratore di tempo più umano” che si basa sullo scorrere delle stagioni, ma propone anche riflessioni, ancora tristemente attuali e sensibilmente in anticipo sui propri tempi, sulle condizioni del nostro pianeta con opere e azioni quali Com’era bella la Terra. Arturo Vermi muore a Paderno d’Adda (Lecco) il 10 ottobre 1988.

3ARTISTE CINQUE (Rocca di Umbertide, 8 / 30 luglio 2023)

La mostra, a cura di Giorgio Bonomi e Lara Caccia, continua la serie di esposizioni dedicate ad artiste di genere femminile iniziata nel 2016. Anche questa volta vengono proposte tre artiste che operano con diverse poetiche e differenti tecniche: Caterina Ciuffetelli è pittrice, Cristina Russo è scultrice, Paola Vianale realizza collage. Con tre “personali” queste artiste, provenienti da varie parti d’Italia, offrono uno spettro ampio dell’arte contemporanea, dall’astrazione all’arte concettuale, dalla installazione al collage.

Caterina Giuffetelli è nata a L’Aquila nel 1956 e vive a Terni. Il suo lavoro si distingue per la continua sperimentazione: utilizza vari materiali, dalla corda al filo, alla stoffa, dal gesso all’intonaco, dalla sabbia alla carta, dalla fotografia alla lana di pecora, dalla foglia d’oro al polistirolo, all’alluminio, al cellotex. Si tratta di materiali poveri, molti di utilizzo industriale, che vengono tagliati, manipolati e assemblati, senza mai però dimenticare il “quadro” che si presenta “pittorico” anche se non vengono usati i colori direttamente infatti sono le carte e le materie che sono colorate.

Cristina Russo nasce a Catanzaro nel 1986 e vive a Bologna. Dopo gli studi scientifici in Biologia, frequenta l’Accademia di Belle Arti. Si avvicina al mondo artistico dapprima in ambito musicale, poi in quello delle arti visive ricercando un equilibrio tra arte e scienza, e attratta fortemente dalla natura, non solo in quanto fonte di ispirazione, ma soprattutto in quanto dimensione da rivalutare, lavora sulla connessione dell’essere umano con le forme di vita circostanti. Così, accanto a “sculture”, realizzate con materiali naturali (terracotta, stoffe, estratti vegetali eccetera), esegue installazioni sempre con materiali naturali, quali rami e foglie.

Paola Vianale è nata a Pescara nel 1963 e vive tra la città abruzzese e Roma. Dopo una vita passata come manager nelle telecomunicazioni si dedica all’arte ottenendo subito notevoli risultati. Ha scelto il collage come suo mezzo espressivo. Con carte, fotografie ed altro “taglia” e assembla costruendo visioni, ora di architetture (di preferenza moderniste) ora di immagini astratte. Le immagini dimostrano un equilibrio compositivo e cromatico misurato, armonico anche quando gli elementi della rappresentazione sembrano deflagrare.

La mostra si inaugura sabato 8 luglio alle ore 17 e sarà visitabile fino al 30 luglio col seguente orario:
la mattina da martedì a domenica 10.30 / 12.30;
il pomeriggio da martedì a giovedì 16.30 / 17.30, da venerdì a domenica 16.30 / 18.30;
lunedì chiuso.

Mario Panconi – CONTAINERS (8 luglio – 19 agosto 2023)

L’inaugurazione della mostra, inserita nella rassegna CHIOSTRI ACUSTICI per l’estate 2023, avrà luogo domenica 16 luglio, ore 18.00

La mostra sarà visitabile fino a sabato 19 agosto presso Palazzo Museo Bourbon del monte (Monte Santa Maria Tiberina) negli orari di apertura:

  • martedì – domenica: 10.30-13.00/16.30-19.00
  • lunedì: CHIUSO

Bernardo Lanzetti: “EROS IN CANTO” (15 luglio – 27 agosto 2023)

UMBERTID’ARTE4 (11 marzo / 16 aprile 2023)

Accanto a nomi di rilievo o emergenti della scena artistica italiana contemporanea che saranno protagonisti della stagione espositiva 2023, la Rocca di Umbertide con la quarta edizione della mostra collettiva Umbertid’Arte vuole dare visibilità ancora una volta ad artisti non professionisti del territorio (per nascita o adozione) che presentano i loro lavori spaziando tra varie forme espressive: pittura, disegno, arti plastiche, fotografia.

La mostra si inaugura sabato 11 marzo alle ore 17 e sarà visitabile fino al 16 di Aprile nei seguenti orari:

Martedì, Mercoledì e Giovedì   10.30 – 12.30 / 16.30 – 17.30

Venerdì, sabato e Domenica   10.30 – 12.30 / 16.30 – 18.30

Lunedì chiuso

Mostra “Raffaello giovane e il suo sguardo”

I visitatori potranno ammirare numerose opere tra le quali lo Stendardo della santissima Trinità, l’Incoronazione di San Nicola da Tolentino e lo Sposalizio della Vergine. La mostra rimarrà attiva fino al 9 gennaio 2022.
La Pinacoteca Comunale propone anche visite guidate e laboratori didattici rivolte ai più giovani.